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al testo di Antonio Braile
Compagni di scuola
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Roberto è riuscito a diplomarsi al liceo classico, ma non gli serve a nulla. La poesia non l'ha mai aiutato, anzi gli ha scombinato sempre quelle poche idee idonee venutegli in testa. Ha provato a immedesimarsi in un geometra, ma i progetti disegnati erano a dir poco surreali; cercò di inserirsi nelle scuole come insegnante, ma il posto di bidello non gli piacque affatto. Il padre stava morendo quando lui si convinse di essere il suo medico curante. La madre fece di tutto per farlo avvicinare almeno all'agricoltura, ma a lui non interessava altro che coltivare semini della maria. Quindi il nostro riuscì a realizzare il suo sogno di bambino: diventare un nulla facente.
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